STRANI RACCONTI
Parte 1: IL RITORNO
di FABIO VOLINO

 

Dimensione delle Manifestazioni.

Questo è Eternità, incarnazione della totalità dell'universo. Sta soffrendo. E questo è doppiamente strano se si considera che è un'entità cosmica: ma ultimamente ci sono stati troppi sconvolgimenti sul piano astrale, sconvolgimenti che lo hanno direttamente coinvolto. Sente quasi di perdere coesione e questo non può permetterlo. Poi, improvvisamente, il dolore svanisce. E lui è di nuovo libero. Eppure ora il dubbio lo assale: il dubbio che qualcosa di lui sia andato perduto.

Dimensione Oscura.

Qualcuno, pochi in realtà, la chiama ora Dimensione di Luce. Un nome datole dai suoi due nuovi reggenti. Un tempo questo era il più temuto dei domini mistici, guidato con spietatezza dal perverso Dormammu o in alternativa dalla sua non meno determinata sorella Umar. Ora però regna la pace, sta regnando da un tempo insolitamente lungo per una terra dal passato tormentato. Il merito è di coloro che governano questo posto, che hanno sostituito la malvagità di Dormammu e Umar con la gentilezza e la determinazione. Si chiamano Stephen Strange e Clea: sono sposati, sono uniti. Nulla può separarli.
"Sento la mancanza del mio pianeta" dice ad un certo punto Strange.
"Era inevitabile che questo prima o poi accadesse" commenta Clea "Mi stupisce anzi che tu abbia resistito così a lungo. Comunque ti correggo: la tua non è nostalgia, sei stato qui per relativamente poco tempo ed hai già alleviato la tua sofferenza con le tue occasionali sortite sulla Terra. No, il tuo è il desiderio di tornare stabilmente a casa".
"Già, non riesco ad allontanarmene, a togliermela dalla testa per quante cose faccia. Intendo tornarvi e voglio anche trovare una sistemazione stabile: sento di appartenere a quel luogo. Questo però non significa che dobbiamo separarci, coi nostri poteri concetti come la lontananza non possono esistere".
"Ed infatti rimarremo uniti, fin da subito. Verrò con te, se non hai nulla in contrario, fino a quando non avrai trovato questa tua nuova sistemazione: nominerò mio padre Orini reggente temporaneo in mia assenza".
"Non è troppo rischioso?".
"Non sono una sprovveduta, verrò subito avvertita se qualcuno si avvicinerà ai confini di questa dimensione. Umar non la temo, mentre per quanto riguarda Dormammu… tu stesso hai detto che è stato privato della Fiamma delle Faltine, sarà fuori gioco per molto tempo".
"Ovviamente non ho nulla in contrario a che tu mi accompagni nel mio viaggio. Anzi, speravo lo facessi".
E così, un paio di ore dopo, Strange e Clea partono per il loro viaggio più lungo.

New York.

Un uomo reduce da una sbronza si contorce dal dolore: le sue urla attirano un poliziotto, il quale gli si avvicina chiedendogli se stia bene. La risposta sono altri gemiti di sofferenza ed allora il poliziotto appoggia una mano sulla spalla dell'uomo. Il quale protende le sue dita verso il petto dell'agente: ne fuoriescono delle raffiche energetiche, che proiettano il poliziotto dritto contro una parete. L'uomo manda un ultimo gemito, poi rialza il suo sguardo: i suoi occhi sono ora rossi come l'inferno.

Inghilterra.

"Come mai hai scelto questo luogo come nostra prima tappa?" chiede Clea.
"Negli Stati Uniti è ancora notte fonda" spiega Strange "Lasciamo dormire serenamente Wong. Inoltre qui vive una mia cara amica, lo sai".
"Victoria Bentley, giusto. È stata recentemente liberata dal Cavaliere Nero dalla dimensione in cui era tenuta prigioniera".
"Esatto. Ed il suo esilio dal piano della realtà è stato decisamente prolungato: voglio accertarmi che questo non abbia creato degli scompensi alla sua personalità. Victoria è una donna forte, ma molte persone sarebbero crollate".
E così poco dopo i due fanno il loro ingresso nell'ampio castello dove dimora l'affascinante donna. Seppure il suo saluto sia caloroso, si notano sul suo volto i segni della stanchezza, della tremenda prova a cui è stata sottoposta. Chissà, forse dentro di lei cova anche la gelosia: amava Strange, ma lui non ha mai voluto abbandonare Clea. È stato così anche con Dane Whitman: Victoria Bentley è stanca di essere considerata una seconda scelta.
"Victoria, posso lanciare un incantesimo che renda meno agitate le tue notti" consiglia Strange "Hai bisogno di molto riposo".
"Ti ringrazio per l'aiuto che mi offri, Stephen" rifiuta Victoria "Ma posso farcela da sola. Comunque ho ricominciato i miei studi di magia, spero che un giorno tu voglia darmi dei preziosi consigli".
"Per ora la mia raccomandazione è quella di stare attenta a non giocare con forze che vanno aldilà della tua comprensione".
"Non sono più una ragazzina sprovveduta. Anzi, non lo sono mai stata: essere tra le spire di Dormammu e del Barone Mordo ti aiuta a crescere in fretta".
"Victoria, questa è davvero una terra incantevole" interviene Clea "Ci consiglieresti di restare qui?".
"Dietro quella patina di innocenza c'è una realtà molto deprimente. Il verde delle campagne è in realtà solo foriero di una grande solitudine e la nostra più grande città è uguale a tutte le altre. Fredda, asettica, con scarsa o inesistente umanità. No, non vi consiglierei di restare qui".
Strange si domanda se fredda e asettica non sia invece diventata Victoria. "Noi ora dobbiamo andare, però ogni volta che avrai bisogno di me…". Stephen le posa una mano sulla fronte e un breve bagliore cremisi attornia le sue dita. "… potrai contattarmi".
Una volta che lui e Clea si sono congedati, Victoria Bentley torna nel suo studio privato e prende un voluminoso tomo. Dedicato alla magia nera.

Scozia.

Il suo passaggio di solito crea distruzione, devastazione. Paura e sgomento. Non ora, forse mai più. Cain Marko, il Fenomeno, si aggira per le desolate campagne di questa nazione in cerca di una risposta ai suoi dubbi. La sua immensa forza e possanza è drasticamente diminuita, per motivi che nemmeno lui è riuscito a comprendere.
"Avverto qualcosa" pensa "Qualcosa di sinistro, che vuole colpirmi. Non mi coglierà di sorpresa, perché il Fenomeno è imbattibile". Tuttavia nemmeno lui è ora certo di questa sua affermazione. Poi improvvisa arriva una visione, anche se molto offuscata: si notano comunque sei figure, che osservano minacciose Cain Marko. Lui le riconosce subito e prova una sensazione che non sperimentava da tempo: la paura.

New York, Greenwich Village.

Sorge un sole pallido sulla città che non dorme mai e Strange si ritrova ad osservare la nuova dimora del Mago Supremo della Terra. Si trova sempre nella stessa strada, Bleecker Street, ma ad un diverso indirizzo. Un tempo era il 177/A ed ha resistito a nemici e devastazioni di ogni tipo: poi una donna corrotta dal potere mistico di nome Topaz l'ha conquistata ed eletta come punto di partenza per una invasione infernale. Per poi liberarsene come un bambino fa coi giocattoli che non gli interessano più.
È stato allora che Strange ha preso una decisione che credeva e crede ancora sia la più giusta: abdicare dal suo ruolo di Mago Supremo e trasferirlo ad un suo fedele discepolo, Rintrah. Il quale si è insediato al 121/B della stessa strada ed ha già avuto in questi pochi mesi la sua dose di problemi ed avversari. Non si è fatto piegare, però.
"Vedo uno sguardo nei tuoi occhi, Stephen" dice Clea "Forse… rimpianto?".
"O nostalgia. Anche se questa non è la mia casa".
"Potresti ricrearla, è sicuramente un'impresa alla tua portata".
"Dunque mi stai proponendo… di ristabilirmi qui a New York, al mio vecchio indirizzo?".
"Non mi sembra un'idea così malvagia: qui, in questa città, in questa strada, c'è buona parte di te".
"Però sarei troppo vicino a Rintrah… sarei una presenza scomoda".
"Rintrah è una persona intelligente: capirà le tue necessità. Di certo non vuoi sottrargli il suo ruolo guadagnato sul campo".
"Ti prometto di tenere in considerazione la tua idea, Clea. Ora però andiamo a salutare i nostri amici".
Sulla porta c'è un batacchio inserito dentro la testa di una creatura mostruosa. Strange bussa energicamente e poco dopo viene ad aprire il suo fido amico Wong.
"Chi…" inizia "Stephen! Clea! Da quanto tempo…".
"Sempre troppo" risponde l'uomo entrando nell'abitazione. La prima cosa di cui rimane colpito è l'odore: forte, penetrante, eppure appagante. Al suo fianco vede una immensa biblioteca, piena di numerosi testi mistici. Strange ne esamina alcuni, c'è anche un suo vecchio testo sulle sette sataniche: non scrive da molto tempo dei saggi, eppure gli piaceva molto.
"Stephen!" arriva in quel momento Rintrah "Le tue visite sono sempre gradite".
"Ed io non conto niente?" sorride Clea.
"Come procedono le cose ultimamente?" chiede Strange.
"L'ultima seria crisi si è verificata con la più recente sortita di Dormammu" risponde Rintrah "Non riesco a credere al fatto che ce ne siamo liberati".
"Purtroppo mio zio ha la capacità di rispuntare sempre prima di quanto uno si aspetterebbe".
"Dunque è tutto calmo?" continua Stephen.
"C'è una sola attività insolita e si sta verificando proprio in questa città. È accaduta in più luoghi e dura pochi istanti, ma la matrice credo sia la stessa. Purtroppo non riesco mai a scoprirne la fonte, ma ritengo sia molto pericolosa. Soprattutto perché nei luoghi dove l'ho rilevata ci sono stati atti di insensata ed inspiegabile violenza".
"Ha qualcosa a che vedere con qualche nostro vecchio nemico?".
"Mi appare in effetti familiare, eppure unica nel suo genere".
"A quanto pare stai ricascando nelle vecchie abitudini, Stephen" fa notare Clea.
Lui e Rintrah si voltano ad osservarla. Lei sorride. "E mi piace" aggiunge.

New York, Soho.

L'uomo continua a contorcersi per il dolore: alla fine non riesce più a sopportarlo e si accascia al suolo. In quel momento un sottile fumo rosso fuoriesce dal suo corpo e inizia ad aggirarsi per il quartiere. Fino a trovare una nuova vittima: è una giovane donna, sembra non avere alcun pensiero al mondo. Avrà modo di cambiare di lì a poco.
Il fumo rosso penetra attraverso le sue narici e la donna si blocca sul posto, gli occhi spiritati. Poi urla, come a cercare di scacciare via la presenza maligna che sta cercando di possedere il suo corpo. Un uomo, preoccupato, le si avvicina e le chiede come si sente. Per tutta risposta la donna lo colpisce con una manata al petto, lo fa volare per alcuni metri ed infine sbattere contro una parete. La donna si contorce ancora dal dolore per alcuni secondi, poi rialza lo sguardo: i suoi occhi sono ora rossi come l'inferno.

Greenwich Village.

"Stephen, l'avverto di nuovo" esclama Rintrah "La forza maligna di cui ti ho parlato. L'Occhio di Agamotto mi indicherà la sua locazione… sì, si trova nella zona nota come Soho".
"Teleportiamoci subito lì" esorta Strange.
E nell'istante successivo i due maghi sono spariti alla vista.
Clea osserva Wong:"Ecco, è questa la sua vera natura. Per quanto ancora avrebbe potuto rinnegarla?".
"Pensi che Stephen rimarrà qui sulla Terra?".
"Mi stupirei del contrario".

Scozia.

"Sento… qualcosa" mormora Cain Marko "Il pericolo è sempre più vicino. Lasciatemi in pace, maledetti! Non voglio più avere niente a che fare con le vostre dispute, voglio solo ritrovare un mio amico".
"Tu non hai scelta, Fenomeno" afferma una voce dal nulla "Sei stato creato per questo".
"No, questa è solo una vostra fissazione. Siete rifiuti di un'epoca perduta".
"Questo lascia che siamo noi a deciderlo".
C'è un lampo, Cain Marko perde l'equilibrio e cade ignominiosamente al suolo. Quando rialza lo sguardo osserva in faccia uno ad uno i suoi persecutori. Conquest, Carnivore, Decay, Inferno, Tagliapietre, Tempest. Gli Esemplari.
"Siamo qui per te" dice Conquest.

Soho.

In una zona poco frequentata di questo quartiere si è scatenato l'inferno: una donna con occhi più rossi delle fiamme sta attaccando chiunque le capiti sottomano. Ogni tentativo di fermarla risulta vano.
"Non credo che abbiamo a che fare con un semplice attacco di follia" dice Strange.
"No, Stephen, lascia che effettui un'analisi… Per le schiere di Hoggoth! Quella donna è posseduta da un'entità maligna!".
"Sì, lo vedo anch'io, però non riesco ad individuarla pienamente. So però che fermarla sarà un tremendo sforzo, dovremo unire le nostre capacità".
I due maghi planano a terra, piazzandosi davanti alla donna. Subito Rintrah intona un incantesimo:"Creatura malvagia, per la sacra Triade Vishanti ti ordino di abbandonare subito il corpo di questa donna".
La malcapitata si contorce dal dolore, un dolore interno, ma la creatura che risiede dentro di lei resiste.
Tocca allora a Strange:"Che Agamotto guidi la mia mano ed allontani questa empietà da quella donna. Nekron Dart Gha'cmor… Reeil!".
Nel sentire queste parole, la donna crolla al suolo, senza emettere più alcun suono. Subito dopo una nebbiolina rossa fuoriesce dal suo corpo e si rifugia in un vicolo poco illuminato. Ma Strange e Rintrah la tallonano e riescono ad imprigionarla all'interno di uno scudo mistico. In quel momento la nebbia assume come una forma umanoide, mostruosa, e batte con tutta la sua forza contro la barriera.
"Stephen, ha un'energia tremenda" commenta Rintrah "Non so per quanto riusciremo a trattenerla".
"Infatti non dobbiamo trattenerla, solo spedirla in una dimensione dove non possa più fare male a nessuno".
"FERMI!".
Questa è una voce più che imperiosa, è una voce capace di far tremare i cieli. E di compiere l'impossibile. Strange e Rintrah ne hanno una riprova immediata quando si accorgono che tutte le persone presenti nelle vicinanze sono bloccate come in una sorta di stasi. Quanto al responsabile di tutto ciò, solo il diavolo ne sarebbe capace. Un diavolo che risponde al nome di Mefisto.
"Non osare alzare un dito contro di lei, Strange, o ti ritroverai dannato per l'eternità".
L'ex chirurgo si mette in guardia. "Sei tu che devi prestare più attenzione ai tuoi schiavi, Mefisto".
"Ma quali schiavi?". Con un gesto, il demone infrange lo scudo mistico ed a terra cade un essere dalle fattezze femminili. Strange e Rintrah conoscono anche lei. "Mefista, quante volte te l'ho detto che non sei ancora pronta per queste cose? Potrai farle solo quando sarai più grande".
"Sarebbe sua figlia" spiega Strange a Rintrah.
"Dunque è vero quel detto secondo cui il diavolo aveva una figlia" aggiunge l'essere taurino.
"Ma papà!" sbotta Mefista "Ho 907 anni, non sono più una bambina".
"Non contraddirmi e fai silenzio!" la zittisce Mefisto "Ora torniamo nel mio regno. E come punizione non potrai torturare anime per un mese". Detto questo i due demoni svaniscono in una vampata di zolfo.
I passanti riprendono le loro vite come se nulla fosse accaduto. Anche la donna posseduta si rialza e torna a casa sua, seppur con un gran cerchio alla testa. E gli unici ad aver capito che anche il diavolo deve fronteggiare i suoi piccoli problemi familiari sono Strange e Rintrah. I due amici si osservano poi scoppiano in una risata liberatoria.
"Sai, non lo avrei mai creduto possibile" commenta il Mago Supremo.
"Questa professione ci riserva sempre delle sorprese. Così come questo mondo" ribatte Stephen "Stavo pensando di ritornare qui in pianta stabile. A New York, al mio vecchio indirizzo. La cosa ti crea qualche problema?".
"Come potrebbe essere un problema avere un amico accanto a me?".
"Allora torniamo al Greenwich Village e diamo la buona notizia a Clea e Wong".

Scozia.

Il Fenomeno riapre gli occhi e scopre che le sue mani e le sue gambe sono tenute bloccate da bande mistiche. Davanti a lui ci sono i sei Esemplari.
"Ancora con questa storia del Cimento?" esclama Marko "È una perfetta perdita di tempo".
"Sì, hai ragione" annuisce Inferno "Avevi ragione quando dicevi che le nostre dispute erano parte di un'epoca perduta. Infatti le abbiamo messe da parte".
"Già, questo mondo è sufficientemente grande per noi sei" aggiunge Tagliapietre "Però non possiamo accettare i traditori, quelli che ci hanno sfidato sin dal principio".
"Tu offendi Cyttorak, Fenomeno" accusa Carnivore "Sei un suo indegno avatar. Ed ora ne pagherai le conseguenze".

Da qualche parte in Tibet.

Un uomo riapre gli occhi, scoprendo di essere finito in un vicolo maleodorante. Comunque sempre meglio di dove si trovava prima. Lentamente si alza, poi si tocca il petto come ad accertarsi che il tutto non sia un sogno. E non lo è, anche se presto il tutto potrebbe rivelarsi un incubo.
"Io sono… libero!" grida.

CONTINUA...

Note dell'Autore: STRANGE TALES (nome quanto mai appropriato) è stata la serie su cui il Dr. Strange ha esordito, per la cronaca col nr. 110 (ed arrivando a fasi alterne fino al 168), alternandosi con raccontini della Torcia Umana e di Nick Fury (di tal Steranko). Questi racconti hanno introdotto il personaggio e lo hanno definito, anche se solo in modo parziale. Soprattutto però hanno introdotto il 90% del parco comprimari e villain, diversi da qualsiasi altri si vedesse a quell'epoca su un albo Marvel. Perchè era l'atmosfera stessa di quelle storie che facevano apparire il Dr. Strange come fuori dal mondo: per un primo vero collegamento, uno scontro con Loki, ci sono voluti quasi quindici racconti.
Ed è questa serie che celebreremo con questa prima, lunga saga. Riprendendo quei personaggi (anche qualche oscuro essere) e celebrandone i temi principali. E come STRANGE TALES, e questo magari stupirà un po' se pensiamo a chi è l'autore, questa saga apparirà fuori dal mondo, quasi fuori continuity MIT: ci sarà in effetti un solo vero collegamento col MIT Universe, proprio come la serie originaria. Quando vogliamo stupire con cose originali e mai fatte prima, ci superiamo.